INIZIA UN CICLO DI LEZIONI SUL TEMA: "NUTRIZIONE E PARKINSON" NELLA PROVINCIA DI VERONA
Se c’è una situazione dove risulta lampante che il termine “dieta” non è sinonimo di ipocalorico-dimagrante, sono proprio le malattie neurodegenerative, per le quali uno stile di vita appropriato anche a tavola può fare la differenza sull’efficacia della terapia.
I sintomi erano conosciuti fin dal 5000 a.C. nell’antica India, ma oggi si sa che il Parkinson è una malattia causata dalla riduzione della sintesi nel cervello di un neurotrasmettitore: la Dopamina.
La terapia è a base di un suo precursore: la Levodopa, che viene assorbita nell’intestino tenue dopo il passaggio nello stomaco e, attraverso il circolo sanguigno, raggiunge il cervello per essere convertita in Dopamina.
Il viaggio della Levodopa verso il cervello è permesso da un trasporto attivo con consumo di energia. Un dettaglio importante, in quanto alcuni cibi i cui componenti sono affini a questo trasportatore biologico, ostacolano l’assorbimento del farmaco. In particolar modo certi amminoacidi delle proteine.
Sull’efficacia della terapia conta anche molto il tempo di permanenza degli alimenti nello stomaco: più lenta è la digestione e maggiore sarà la probabilità che la Levodopa venga degradata dai succhi gastrici.
E’ quindi di vitale importanza coordinare i tempi dell’assunzione del farmaco e il consumo dei pasti, oltre alla loro qualità nutrizionale.
Va anche detto che l’uso indiscriminato di specifici integratori e minerali è un rischio per l’attività neuronale in genere, mentre l’eccesso di vitamina B6 può ostacolare la terapia del Parkinson, come sostanze quasi ubiquitarie in preparati cosiddetti “dietetici”, per esempio quelli che contengono aspartame.
L’argomento è complesso, ma chiede di essere trattato in maniera facilmente accessibile al pubblico.
Una nutrizione corretta non prescinde da alcuni sintomi motori o di altri quali stipsi, eventuale sovrappeso o calo ponderale, più frequente dopo anni di malattia.
Va da sé che, al di là dei concetti generali, ogni caso va affrontato con la giusta flessibilità per andare incontro non solo al paziente, ma anche ai familiari per aiutarli e sostenerli.
Ringrazio di cuore tutta L’Unione Parkinsoniani di Verona, che mi ha dato l’opportunità di approfondire e condividere questo appassionante settore della Nutrizione Clinica.
Un buon lavoro a tutti. Maria Cristina Ferri
IL PRIMO INCONTRO E' A SETTIMO DI PESCANTINA, POI SAREMO A ILLASI, CAPRINO E LEGNAGO. E ENTRO MAGGIO DOVREMMO RIUSCIRE ANCHE A FARE LE LEZIONI A PESCHIERA E VERONA CITTA'
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