La
nutrizione negli infortuni, è un settore speciale della nutrizione clinica e sportiva. Una esperienza personale mi induce a parlarne a beneficio di tutti: a fine maggio per una caduta rovinosa in bicicletta (andavo pianissimo su un dislivello!) , ho seriamente fratturato il piatto tibiale (legato al ginocchio). In tutto due mesi di inabilità, fra doccia e inizio della
fisioterapia a Verona, con progressivo lento recupero di qualche mese, previsto dopo feragosto quando riprenderò il lavoro.
Molte persone si trovano nella stessa situazione per le ragioni più svariate: a causa di eventi sportivi o di altro tipo, e necessitano di consulenze specialistiche. La cosiddetta "
nutrizione negli infortuni", è una di quelle.
Sembra strano abbinare
fisioterapia e alimentazione, eppure ha un senso!
Ma cosa è un infortunio e cosa succede nell’organismo e nella mente umana?
E’ decisamente un evento traumatico, anche dal punto di vista psicologico: improvvisamente ci si trova a dover cambiare vita e dipendere dagli altri, ma soprattutto si ha bisogno di tempo per recuperare fisicamente e psicologicamente.
Si ha paura di tutto, persino che ti sfiorino con una piuma, se il trauma è forte!!
Ci si sente indifesi, si crede di non essere più in grado di autodifendersi in futuro. Il lavoro del medico e del fisioterapista, dovrà quindi anche andare in questa direzione, per ripristinare la fiducia nel paziente.
Tutto questo è potenziato e permesso, anche grazie a un percorso nutrizionale personalizzato. Non bisogna mai inventarsi cose così specialistiche! Il percorso di
nutrizione negli infortuni si inizia subito, a partire dal giorno dell'evento stesso se si può, in vista anche di una eventuale operazione chirurgica.
E' comunque un argomento che possiamo trattare in questa sede, descrivendo i concetti fondamentali.
Ogni infortunio attraversa due fasi:
l’immobilizzazione e la riabilitazione: la corretta alimentazione interviene efficacemente in entrambe le situazioni.
Il processo di guarigione dai traumi, consta di tre fasi (grafico colorato nella gallery): l’Infiammazione, la Proliferazione e il Rimodellamento. L’infiammazione è necessaria nei processi di guarigione, non va del tutto condannata, semmai moderata nella sua intensità, inoltre sappiamo che l’inattività è già, di per sè, una infiammazione di basso livello.
Nella FASE 1 (foto gallery, schema fonte SANIS), durante l’immobilizzazione si riduce la massa muscolare e aumenta la resistenza agli stimoli anabolici (cioè ricostruttivi dei tessuti): entrambe le situazioni possono essere incentivate con una specifica alimentazione e integrazione. Durante l’immobilizzazione si procede sostanzialmente alla modulazione dei processi infiammatori, alla prevenzione dell’eccessiva perdita di muscolatura e dell’aumento del grasso corporeo.
Vedremo come nel prossimo articolo: continua:
nutrizione negli infortuni (2)